Un post ogni giorno per ricordare Maria Bonino a 15 anni dalla sua scomparsa.

Maria Bonino, nel poco tempo libero, amava scrivere dall’Africa ai familiari e agli amici. Le lettere sono una finestra aperta su di lei, ricorda Claudia Ghiraldello che le ha raccolte nel libro Una vita per i bambini dell’Africa, lettere di Maria Bonino. Sono fogli di carta aerea compilati in calligrafia larga e rapida, e-mail quasi sempre sintetiche, caratteristica di chi ha molte cose da fare e più che alla forma bada alla sostanza. Documenti scritti alla mamma Gabriella, al papà Alberto, alla sorella Cristina, al fratello Paolo, agli amici. Raccontano di tante cose, della vita quotidiana pesante eppure, o forse proprio per questo, per Maria più galvanizzante.

Con i post su Facebook la Fondazione Maria Bonino racconta la vita e i pensieri della pediatra che il 16 marzo di quindici anni fa lamentò i primi sintomi di febbre emorragica.

Ho la febbre e mi sento tutta rotta. Speriamo che sia malaria. E se no…mi dispiace di morire, mi dispiace per me, per il dolore della mamma, della Cri, del Paolo, dei miei nipoti e dei miei cognati, delle persone che mi vogliono bene e a cui voglio bene.

Ho ripetuto tante volte in questi anni che la vita è la realizzazione del sogno della giovinezza, è stato per molta parte così e ne ringrazio il Signore. Non sono certo all’altezza del dr. Matthew, ma se la mia morte fosse l’ultima non mi dispiacerebbe poi tanto di morire.

Vi aspettiamo su Facebook, alle 17, tutti i giorni fino al 24 marzo.