Il progetto Maternal Health Care, che riguarda la cura materno-infantile nella Contea di Isiolo, in Kenya, è iniziato poco meno di un anno fa. L’obiettivo è quello di monitorare l’assistenza sanitaria di cui beneficiano le mamme e i bambini al di sotto dei cinque anni e, in particolare, quello di garantire l’accesso ai servizi sanitari in un’area geografica in cui poche donne possono usufruire di cure prenatali e raramente i neonati ricevono assistenza. Finora il progetto, realizzato grazie al lascito di Giancarlo Zilio, ha coinvolto trenta famiglie.

L’importanza del Maternal Health Care, presentato dalla diocesi di Isiolo in collaborazione con la Missione San Carlo Lwanga-Kiwanjani, è rilevante dal momento che l’assistenza sanitaria di base durante la gravidanza e il parto non sono garantite da strutture sanitarie attrezzate in modo adeguato a fornire tutte le cure di cui le donne e i neonati hanno bisogno.

120 mamme e bambini hanno avuto accesso alle cure e al microcredito

Il numero totale di mamme e bambini coinvolti nel progetto è di oltre 120 persone. Sono state individuate le famiglie più vulnerabili seguendo specifici parametri di valutazione. Il personale sanitario, insieme ai volontari delle comunità locali opportunamente formati, ha fatto visita alle singole famiglie per valutare la loro situazione economica, ha effettuato visite mediche bisettimanali per verificare le condizioni di salute delle mamme e dei bambini ed ha eseguito il follow up delle vaccinazioni infantili.

Grazie agli accessi alla clinica mobile i volontari delle comunità locali hanno registrato miglioramenti nelle donne che allattano al seno e nei loro bambini.  

E’ emerso che la maggior parte delle mamme sono adolescenti single prive di istruzione a causa di gravidanze precoci non pianificate e si può affermare che il progetto sia efficace per le loro vite poiché prevede anche un’attività di micro-credito che consente di realizzare progetti generatori di reddito allo scopo di ridurre la povertà delle famiglie.

La clinica mobile e il contesto in cui interviene

L’assistenza alle comunità locali è garantita grazie a un furgone attrezzato come clinica mobile con cui il personale sanitario raggiunge i villaggi e grazie ai volontari delle comunità locali, che operano nell’assistenza sanitaria alla popolazione dopo essere stati opportunamente formati.

Il progetto prevede anche il servizio di presa in carico per le cure specialistiche e di emergenza, se necessarie, il monitoraggio dello stato di salute dei bambini oltre che un servizio di educazione nutrizionale e la formazione di gruppi di sostegno tra madri.

Il numero di madri e di bambini che non hanno accesso all’assistenza è più alto di quanto si immaginasse tanto che i beneficiari del progetto sono una percentuale, al momento, bassa rispetto al numero di famiglie che vivono in condizioni critiche.

Il tasso di infezione da HIV, poi, è molto alto e in generale la popolazione non ha sufficienti conoscenze nutrizionali. Anche altre malattie, come la malaria e la febbre gialla, sono piuttosto diffuse e ne è affetto un numero sempre maggiore di persone che, di fatto, non possono accedere alle cure.