E’ una domanda, questa, che cambia il punto di vista dal quale guardare all’immenso continente africano. Marisa Bechaz, membro del comitato scientifico della Fondazione Maria Bonino, l’ha rivolta a Giuseppe Di Menza, presidente dell’Ospedale pediatrico di Sokponta in Benin durante il convegno Incontro all’Africa con Maria Bonino, che la Fondazione dedica ogni anno alla condivisione di quanto è stato fatto per i bambini e per le mamme nell’Africa a sud del Sahara.

“In Africa dobbiamo guardare e ascoltare” ha risposto Di Menza “perché lì c’è una realtà che urla la sua difficoltà e la sua sofferenza. Riuscire a fare questo ci permette di sapere chi sono e quanto valgono le persone. La relazione diventa simmetrica, e pazienza e perseveranza sono i valori che possiamo imparare dall’Africa”.

Da questa capacità è nata la risposta al bisogno di salute, resa concreta all’interno del Dipartimento delle Colline dal centro ospedaliero pediatrico voluto da Di Menza e dall’Associazione l’Abbraccio Onlus di Fubine da lui fondata. Dice alle mamme che i loro figli possono superare le criticità acute e spesso gravi causate dalla malnutrizione e dalle malattie infettive.

Un obiettivo perseguibile grazie all’eccellenza delle cure e all’accessibilità ai servizi per tutti i bambini che arrivano all’Ospedale pediatrico di Sokpontà in un Continente, l’Africa, in cui i reparti di neonatologia si trovano solo negli Ospedali delle capitali e la Sanità non è gratuita.

La Fondazione Maria Bonino ha deciso di garantire l’acquisto di tutto il necessario per la preparazione dei pasti e la retribuzione della nutrizionista locale Haniel Montcho. Haniel segue i bambini ricoverati dal punto di vista nutrizionale e si sposta sul territorio per aiutare le mamme che vivono nei villaggi e hanno come centro ospedaliero di riferimento l’Ospedale pediatrico di Sokponta. Individua la giusta dieta e somministra, se necessario, i pasti iperproteici. 

Dal 2021, inoltre, la Fondazione Maria Bonino sostiene anche il progetto “Un pasto per tutti i ricoverati”. Ne beneficiano non soltanto i bambini malnutriti ma anche chi è affetto da malaria, diarrea, polmonite o altre infezioni. Se si considera, poi, che in Africa sono le madri a cucinare per i figli ricoverati utilizzando il cibo portato dai familiari, il fatto che i pasti siano preparati internamente all’Ospedale è una realtà rara e per questo molto importante. La dieta è decisa dalla nutrizionista Haniel Montcho e risponde al bisogno nutrizionale dei ricoverati.

Giuseppe di Menza ha, infine, ricordato come la cura della malnutrizione a Sokponta è un progetto che si colloca all’interno di un’ampia Rete sanitaria, educativa e sociale. Nel 2006 l’Abbraccio Onlus ha, infatti, realizzato la scuola primaria che accoglie 250 bambini, il college per 40 bambine e la scuola materna. Nel 2010 ha inaugurato l’Ospedale Pediatrico oggi dotato del Reparto di Chirurgia pediatrica e della Neonatologia.

Ha provveduto alla costruzione di una fattoria e all’acquisto del terreno mentre nel 2015 è iniziata la collaborazione con la Cooperativa Sociale Minerva per la realizzazione di progetti di contrasto all’abbandono scolastico, di progetti socio-educativi rivolti ad adolescenti e giovani, di educazione alla Salute materno infantile e di sostegno all’occupazione femminile in panetteria, nella sartoria e nel saponificio.