Il 29 marzo, alle ore 18 nella Biblioteca regionale di Aosta, in Via Torre del Lebbroso, 2, la Fondazione Maria Bonino dialogherà con il prof. Marco Aime, antropologo e docente dell’Università di Genova. L’Africa, in particolare il Sahel, e un’umanità in lotta per la sopravvivenzaci mostreranno traffici ancora troppo poco conosciuti in Europa. Ingresso libero. L’evento sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube della Fondazione Maria Bonino e potrà essere guardato anche nei giorni successivi. CLICCA QUI

“Il grande gioco del Sahel” è l’ultimo saggio scritto dal Prof. Marco Aime insieme al giornalista Andrea de Georgio, grazie al quale «con stile chiaro, in presa diretta, Marco Aime e Andrea de Georgio ci portano in un territorio complesso. La fascia subsahariana, chiamata Sahel («sponda» in arabo), è da secoli caratterizzata da un clima aleatorio, legato alla caduta irregolare delle piogge. Qui, da sempre, la convivenza tra allevatori e contadini è necessaria, ma è anche fonte di conflitti per le risorse», scrive l’editore Bollati Boringhieri nella prefazione al saggio «negli ultimi anni, però, gli scontri si sono trasformati in veri e propri eccidi, anche a causa dell’intreccio delle questioni territoriali con il nuovo jihadismo.

Diversi massacri hanno insanguinato i villaggi dei Paesi Dogon, in Mali, e della regione saheliana del Burkina Faso, causando decine di migliaia di sfollati. Nel 2009 un Boeing 727 è atterrato in pieno deserto, su una pista d’atterraggio fai-da-te: una colata di cemento nel mezzo del nulla. Il velivolo, ribattezzato «Air Cocaine», trasportava diverse tonnellate di cocaina destinate all’Europa. Quello che sta avvenendo in Sahel, quindi, ci riguarda da vicino, perché quella regione è diventata uno dei principali snodi della politica internazionale, specie quella sommersa. Sul Sahel convergono interessi diversi, che vedono coinvolte grandi potenze europee come la Francia, i nuovi piani espansionistici in Africa della Cina, le mire egemoniche delle più radicali fazioni jihadiste, il mercato internazionale di droga e di armi e la lucrosa tratta dei nuovi schiavi verso l’Europa».

L’evento è organizzato dalla Fodazione Maria Bonino per ricordare Maria Bonino a 18 anni dalla sua morte a Luanda, in Angola.