Torna il coprifuoco in Uganda dalle 9 di sera alle 5.30 del mattino. Le scuole sono nuovamente chiuse, chiuse anche le chiese e le moschee. Sono vietati gli spostamenti in auto e in motocicletta e nei mercati potrà essere venduto solo il cibo. Restano aperti i supermercati con l’invito alla popolazione di rispettare il distanziamento e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

Sono queste le informazioni arrivate da suor Paola Caliari che nel nord dell’Uganda, ad Arua, dirige l’Ediofe Health Center, il Dispensario medico che la Fondazione Maria Bonino sostiene dal 2006.

Il presidente ugandese Yoweri Museveni ha imposto un nuovo lockdown, che durerà 42 giorni, dopo l’impennata di casi positivi e di decessi per covid-19. Sono state individuate nel Paese le varianti arrivate dall’India, dal Regno Unito e dal Sudafrica. Intanto le vaccinazioni procedono a rilento: su una popolazione di 45 milioni di abitanti solo 750 mila persone hanno ricevuto la prima dose e 35 mila la seconda. L’Uganda aveva ricevuto 964 mila dosi di vaccino AstraZeneca a marzo e sta aspettando nuove dosi che, per ora, non sono arrivate.

L’Ediofe Ealth Center di Arua è uno dei centri vaccinali presenti sul territorio e suor Paola Caliari ci racconta della diffidenza della popolazione, di come il personale sanitario si organizza per utilizzare tutti i vaccini a disposizione. «Le persone non si rendono conto di quanto la Sars-Cov-2 sia contagiosa», afferma suor Paola «e a questo si aggiunge il timore da parte della popolazione che i vaccini non servano per prevenire l’infezione ma per uccidere. Proprio per dimostrare il contrario mi sono fatta fotografare mentre venivo vaccinata e ora i più istruiti, e in grado di comprendere l’importanza della vaccinazione, vengono all’Ediofe Health Center».

Se il numero di persone contagiate crescerà con la rapidità attuale c’é il timore che finiscano le scorte di ossigeno mentre i pochi posti a disposizione nelle rianimazioni sono occupati.

«Questa settimana il personale sanitario che vaccina non è venuto» prosegue suor Paola «ma, di regola, prima di aprire una fiala di vaccino aspettano che siano presenti almeno 10 persone per non sprecare dosi. Sappiamo quanti sono i morti per covid-19 in ospedale ma non sappiamo quanti siano quelli morti a casa. Intanto aumenta il numero di persone che indossano la mascherina e questo dovrebbe convincere il presidente a non chiudere anche i supermercati. In ogni caso, per fortuna, ho comperato 10 sacchi di latte la scorsa settimana, così posso continuare a dare il cibo ai bambini denutriti che arrivano al nostro centro».

La compagnia aerea nazionale ruandese RwandAir ha sospeso i voli per l’Uganda dove i morti per covid-19 dichiarati dal Ministero della salute sono 434 e 64 mila i casi positivi.

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