Venerdì 10 marzo 2023 alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, sarà inaugurata la mostra fotografica «La sua Africa. Maria Bonino e la cooperazione a sud del Sahara».

la Fondazione Maria Bonino, l’Assessorato Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione autonoma Valle d’Aosta e l’Assessorato Sanità, salute e politiche sociali, invitano tutti all’inaugurazione. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 4 giugno dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18, con ingresso gratuito.

L’evento è stato organizzato per ricordare Maria Bonino a 18 anni dalla sua morte a Luanda, in Angola. A marzo 2003 era partita per Uige, in Angola, dove lavorò nel reparto di Pediatria dell’Ospedale provinciale della città. Nel mese di ottobre dell’anno successivo, Maria Bonino denuncia la comparsa di morti sospette per febbre emorragica di Marburg ma non riceve risposta sugli accertamenti clinici che aveva fatto, e inviato, ai tecnici del Ministero della Sanità nella capitale Luanda.

Quando nel febbraio del 2005 si verifica una recrudescenza di casi, tutti mortali, ne fu contagiata lei stessa. Il 20 marzo, dopo essere stata trasportata in aereo a Luanda, fu ricoverata in isolamento in una clinica della capitale. Morì alle 16.15 del 24 marzo 2005.

«Maria non è morta per un errore o perché aveva sottovalutato la situazione» afferma Paolo Bonino, presidente della Fondazione Maria Bonino «in questo sta la sua grandezza, nella lucida consapevolezza di dare la propria vita per gli altri. Da lei abbiamo imparato la condivisione che, portata alle estreme conseguenze, è condivisione della vita fino ad un eventuale consapevole sacrificio».

Allestimento mostra

Gli scatti di Elvezio Pagani

Le fotografie esposte sono di Elvezio Pagani. Sono state scattate tra il 2006 e il 2011 nella regione di Iringa e Njombe, dove aveva vissuto e lavorato Maria Bonino. Classe 1939, Elvezio Pagani è nato a Mendrisio, in Svizzera.

Il legame profondo con l’Africa è nato quando la figlia Manuela, terminati gli studi universitari, si è trasferita in Uganda per un soggiorno di volontariato a favore della comunità locale e lui l’ha raggiunta.

«Ho voluto andare a trovarla insieme a un amico» spiega Pagani «ed è così che ho conosciuto la realtà africana fatta di grandi risorse ma anche di sfruttamento e di povertà». Nel 2006, insieme ad un sacerdote e ad alcuni amici, va per la prima volta in Tanzania, nella regione di Iringa e Njombe dove ha sede l’Ospedale di Ikonda. Qui visita l’ospedale in cui Maria Bonino aveva lavorato dal 1981 al 1983. Una volta rientrato dal viaggio, toccato profondamente dall’esperienza vissuta a Ikonda, fonda nel 2008, insieme ad alcuni amici, l’Associazione Kammea che in lingua swahili significa germoglio.

Nei successivi 11 anni, insieme agli amici di Kammea, ha trascorso a Ikonda un mese all’anno mettendo a disposizione della popolazione, e dell’Ospedale, le proprie competenze elettromeccaniche nella realizzazione di numerosi progetti.

Marco Aime ad Aosta il 29 marzo

Il 29 marzo, alle ore 18 nella Biblioteca regionale di Aosta, la Fondazione Maria Bonino ospiterà il prof. Marco Aime, antropologo e docente dell’Università di Genova che presenterà il saggio dal titolo “Il grande gioco del Sahel”.
«Con stile chiaro, in presa diretta, Marco Aime e Andrea de Georgio ci portano in un territorio complesso, in cui si snodano i destini di un’umanità in lotta per la sopravvivenza, mostrando traffici ancora troppo poco conosciuti al lettore europeo», chiude così la presentazione del volume l’editore Bollati Boringhieri.