Questo progetto è realizzato grazie al lascito di Giancarlo Zilio, nel cui ricordo esprimiamo, insieme alle comunità africane beneficiare, sincera gratitudine.

Nella regione di Isiolo la maggior parte delle strutture sanitarie pubbliche non è adeguatamente attrezzata e il personale sanitario che vi lavora è poco preparato. Questo contesto rende difficile l’accesso ai servizi essenziali per la cura di malattie diffuse nei bambini come la diarrea, la malnutrizione acuta, le malattie respiratorie. Mancano beni di prima necessità come l’acqua e durante la pandemia da covid – 19 la mancanza di detergenti, disinfettanti e mascherine ha mostrato tutta la fragilità nella capacità di intervento della Sanità locale.

La regione di Isiolo prende il nome dal capoluogo, che si trova nell’area nordorientale del Kenya e ha una popolazione di circa 268 mila abitanti. Il 70 per cento delle persone vive al di sotto della soglia di povertà a causa del terreno semiarido che caratterizza l’intera area geografica.

Agricoltura, e pastorizia costituita per lo più da pastori nomadi che si spostano continuamente alla ricerca di pascoli e di acqua per il bestiame, sono le principali attività produttive insieme al commercio su piccola scala e a una limitata raccolta di gomma arabica. Le risorse naturali di Isiolo, oltre ai pascoli e ai terreni agricoli, sono i minerali e la sabbia da costruzione.

Il progetto e il contesto locale

Il progetto Maternal Health Care che sosteniamo, animato da padre Barnabas Munene, è stato presentato dalla diocesi di Isiolo in collaborazione con la Missione San Carlo Lwanga-Kiwanjani. Grazie a uno specifico lascito, il programma mira a garantire assistenza sanitaria materno-infantile di qualità alle comunità locali.

La malnutrizione è un problema grave in quest’area semiarida che va incontro a periodi prolungati di siccità e, dunque, di carestia e di insicurezza alimentare che persiste durante tutto l’anno. A questa condizione si aggiungono, poi, la cura inadeguata dei bambini, l’accesso limitato ai servizi sanitari e all’acqua potabile. La maggior parte della popolazione della regione di Isiolo vive, infatti, nelle aree rurali periurbane in abitazioni semipermanenti chiamate “manyatas” dove condivide l’acqua con il bestiame e gli animali selvatici. Tutte concause di aggravamento della malnutrizione.

Bisogna fornire assistenza sanitaria di qualita’ a prezzi accessibili

È   fondamentale fornire l’assistenza sanitaria materno-infantile di qualità a prezzi accessibili. I bambini di età inferiore ai cinque anni sono i più vulnerabili. I tassi di mortalità e di morbilità dovuti a malattie che si potrebbero prevenire come polmonite, diarrea e malnutrizione, sono elevati.

E’ difficile raggiungere le comunità e la continuità delle cure, la familiarità con la lingua e la professionalità degli operatori sanitari, variano da regione a regione. Anche la diffusione delle informazioni sanitarie presenta gravi carenze a danno dell’accesso ai servizi compresi quelli pre-parto e post-parto.

Di fatto, le mamme e i bambini non usufruiscono dei servizi sanitari essenziali, come per esempio le vaccinazioni, a causa dell’inadeguatezza delle strutture sanitarie, delle infrastrutture e del personale.

Obiettivi e modalita’ del progetto

Con l’attuazione del progetto sarà garantita l’assistenza sanitaria alle mamme, prima e dopo il parto, e ai bambini nei villaggi in 4 aree territoriali del distretto di Isiolo.

Verrà creato un servizio di presa in carico per le cure specialistiche e di emergenza, quando necessario, e verrà monitorato lo stato di salute dei piccoli intervenendo tempestivamente.

Saranno fornite informazioni di educazione nutrizionale e formati gruppi di sostegno tra madri. Saranno, inoltre, avviate attività di micro-credito per consentire ai genitori di realizzare progetti generatori di reddito allo scopo di ridurre la povertà delle famiglie.

L’ assistenza alle comunità locali  sarà garantita grazie a un furgone attrezzato come clinica mobile con cui il personale sanitario può raggiungere i villaggi, e grazie ai cosiddetti CHVs (Community Health Volunteers), i volontari delle comunità locali opportunamente formati, che operano nell’assistenza sanitaria alla popolazione del proprio territorio.

Oltre al gruppo dei Volontari sanitari di Comunità, e al loro coordinatore, il progetto si basa sulla collaborazione con il Matercare Maternity Hospital di Isiolo, e sull’apporto di esponenti della locale amministrazione e del Ministero della Sanità keniota.

Quali risultati ci aspettiamo?

Dall’attuazione del progetto deriveranno un miglioramento dello stato nutrizionale dei bambini e delle madri in allattamento con l’utilizzo di integratori alimentari, e una maggiore e corretta informazione sanitaria fornita dai Volontari sanitari di Comunità (i CHVs).

E’ atteso, poi, un miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari materni pre-parto e post-parto per le comunità locali e più in generale una riduzione dei livelli di mortalità e morbilità infantile.

Raggiungere questi obiettivi è fondamentale dal momento che le donne e i bambini superano i due terzi della popolazione e le pratiche culturali indigene incoraggiano un elevato numero di nascite e di matrimoni precoci che, insieme alle barriere culturali come la poligamia, contribuiscono all’elevata mortalità materna e neonatale. E non vanno neppure trascurati i dati che evidenziano una maggiore diffusione delle malattie infettive, come la malaria, nelle donne in gravidanza mentre un numero sempre più alto di donne incinte risulta positivo ai test per l’HIV.

Il nostro auspicio è che il progetto abbia durata almeno triennale, con un sostegno di circa 20.000 euro annui, in modo da portare a un tangibile miglioramento delle condizioni di vita e di salute di mamme e bambini del distretto di Isiolo. 

Una volta terminato il finanziamento, la formazione di gruppi di sostegno che coinvolgono genitori e sanitari, insieme all’istituzione dell’ attività di micro-credito, renderanno sostenibile il progetto a lungo termine.