Camandona ricorda e onora Maria Bonino con uno spettacolo teatrale inedito.

Arte, memoria e solidarietà in un evento speciale, scritto e interpretato da Eleonora Frida Mino, e promosso dalla Fondazione Maria Bonino.

Sabato 19 luglio 2025 alle ore 16, la Fondazione Maria Bonino invita la cittadinanza ad un evento speciale presso l’area verde del Santuario del Mazzucco a Camandona, dedicato alla figura della pediatra biellese Maria Bonino, scomparsa nel 2005 in Angola durante un’epidemia di febbre emorragica, mentre si prendeva cura di bambini e neonati.

Cuore dell’iniziativa sarà la prima rappresentazione dello spettacolo teatrale inedito “Maria Bonino. La vita è la realizzazione del sogno della giovinezza”, scritto, diretto e interpretato da Eleonora Frida Mino, attrice e autrice di origine Camandonina, da sempre attenta a restituire voce e profondità a storie vere e straordinarie nella loro umanità.

Lo spettacolo, che fa parte della rassegna “Il Coraggio della tradizione, seconda edizione”, kermesse culturale dedicata alla creatività e alla promozione e valorizzazione del territorio, nasce in collaborazione con la Fondazione Maria Bonino, che ha messo a disposizione lettere, testimonianze e ricordi per dare forma a una narrazione teatrale delicata, intensa e autentica. In scena anche i bambini e le bambine dell’Associazione EduTerra e l’accompagnamento musicale alla chitarra di Rodolfo Sogno.

«Il lavoro di scrittura è iniziato per la lettura fatta a Biella a Palazzo Ferrero a marzo e ad Aosta in aprile – spiega Eleonora Frida Mino, autrice e attrice teatrale, nonché direttrice artistica de “Il Coraggio della Tradizione” -. Mi è stato possibile costruire il testo grazie alla famiglia di Maria, che ha reso disponibili le sue lettere, e al contributo di alcuni amici stretti. Ho potuto entrare nel suo personale, leggerne la vita e le parole che lei inviava ai suoi cari dall’Africa, conoscerne gioie, dubbi, dolori, speranza e grande Fede. Vengo come lei da Camandona dove, a Frazione Gallo, ho sentito gli echi della sua vita e delle risate di tutta la sua famiglia. Ora la lettura verrà trasformata in spettacolo e il lavoro di allestimento si nutrirà dello spazio verde del Santuario del Mazzucco, luogo molto caro a Maria.

Grazie anche all’aiuto della coreografa Raffaella Tomellini, ai bambini di Eduterra saranno affidate alcune azioni sceniche: Maria curava i più piccoli, con amore e perseveranza, ed è importante per noi metterli in scena. Maria ancora oggi è un potente esempio di grande professionalità, generosità e coraggio tutti da raccontare.”

Il progetto teatrale rappresenta una nuova forma di impegno culturale e divulgativo per la Fondazione Maria Bonino, che da quasi vent’anni prosegue l’opera della pediatra sostenendo progetti sanitari e educativi in Africa subsahariana.

Alle ore 17, seguiranno gli interventi della Fondazione Maria Bonino e l’inaugurazione di un percorso permanente di pannelli esplicativi che raccontano la vita e l’opera di Maria, realizzato in collaborazione con Matteo Folino – Consulente Finanziario, il Borgo e la Parrocchia di Bagneri.

Alle ore 18 la Santa Messa al Santuario del Mazzucco celebrata da Don Mario e a seguire, aperitivo a cura di Alimentari Luca Patrian.

LOCANDINA Il coraggio della tradizione - Spettacolo Maria Bonino

LOCANDINA Il coraggio della tradizione – Spettacolo Maria Bonino

L’ingresso è gratuito e aperto a tutti, fino a esaurimento posti. L’evento è pensato per essere adatto anche alle famiglie. In caso di maltempo, verrà comunicata sui canali social la nuova location. Programma completo su: www.eleonorafridamino.com/tournee . Le immagini della locandina sono a cura di Daniele Basso.

L’incontro con Eleonora Frida Mino: come nasce lo spettacolo teatrale su Maria Bonino

«Durante la Camminata Camandonina 2024 – racconta Margherita Bonino, nipote di Maria e membro del CDA della Fondazione – un’amica ci ha parlato di Eleonora: “ È un’attrice di origini Camandonine, mettetevi in contatto con lei, sarà contenta di collaborare con la Fondazione.” Così le abbiamo scritto e siamo state a trovarla a Torino dove vive. Eleonora ci ha accolte con affetto e grande curiosità, con quella familiarità di chi condivide radici comuni fatte di un lessico familiare di posti, persone, usanze. Non si capiva se fossimo noi a cercare lei o lei a cercare noi. Abbiamo incontrato una persona creativa, generosa e sensibile che voleva sapere di più sulla storia di Maria e della Fondazione.

Eleonora da ragazzina vedeva Maria a Camandona a Messa ma non aveva mai avuto occasione di frequentarla, poi da adulta ne aveva sentito parlare durante un suo progetto su Camandona: tra le persone del paese meritevoli di essere ricordate c’era anche Maria. Così l’anno scorso, durante un laboratorio teatrale con i bambini che frequentano la scuola Camandonina di EduTerra  per conoscere le personalità del luogo, aveva raccontato anche di lei. Ma la curiosità di conoscerla più nel profondo era rimasta.

Parte della famiglia Bonino riunita nel giardino della casa di Camandona

Parte della famiglia Bonino riunita nel giardino della casa di Camandona

Lei che ama raccontare storie di persone che nella loro discrezione hanno cambiato qualcosa, di ripercorrerne le vite andando a scoprire le pieghe nascoste, andando a conoscere le persone che le hanno conosciute, voleva raccontare anche di Maria. E a noi questa idea piaceva. Anzi ci sembrava proprio un regalo caduto dal cielo. Eleonora ci ha convinto con il suo modo sensibile e non sensazionalistico, alla ricerca del vero e appassionato. Per scrivere l’opera teatrale che racconta di Maria noi le abbiamo fatto avere le sue lettere, racchiuse nel libro scritto da Claudia Ghiraldello, le sue foto e tutti i nostri ricordi. Eleonora ha fatto il resto.”

L’idea di raccontarla in modo teatrale è maturata quindi naturalmente, trovando nella Fondazione un partner autentico, capace di custodire memoria e visione.

Il risultato è uno spettacolo che non mitizza, ma restituisce profondità e umanità, portando sul palco l’essenza di una vita spesa per gli altri. Il prossimo 20 marzo 2026 lo spettacolo sarà proposto alle scuole superiori del Biellese come strumento educativo e testimonianza di cittadinanza attiva, e alla popolazione come occasione di memoria condivisa, riflessione e ispirazione civile.