Il progetto ha determinato un miglioramento della salute materno-infantile nella regione del Bale, situato nell’area centro-occidentale dell’Etiopia, attraverso la formazione e il successivo follow-up di personale qualificato capace di seguire efficacemente la fase pre e post-natale, oltre che favorire il parto assistito.

La zona di Bale, nella regione amministrativa di Oromia a sud di Adis Abeba, e più precisamente i due distretti di Harena-Buluk e Medawalabu, sono l’area geografica in cui si è sviluppato il progetto che abbiamo sostenuto. In questa regione di 1,4 milioni di abitanti, solo il 20% delle donne partorisce nei centri sanitari assistite da personale specializzato.
Su richiesta e di comune accordo con le autorità sanitarie locali, il progetto ha favorito l’accesso ai servizi di assistenza al parto e ha contribuito a migliorarne la qualità al fine di ridurre la mortalità e la morbilità materno-infantile nella regione.

Partner locale è stata la ong italiana Comitato Collaborazione Medica (CCM), che opera con i suoi medici volontari in 6 Paesi dell’Africa Sub-Sahariana. Il progetto, avviato nel febbraio 2015, ha previsto la formazione di 15 professionisti sanitari del campo materno-infantile (infermieri e ostetriche), in servizio presso i 20 dispensari e i 4 centri di salute della zona di Bale. Il corso di formazione, della durata di 18 giorni, si è svolto nel 2015 presso il Saint Luke Hospital di Wolisso. I temi trattati, con lezioni teoriche e pratiche, hanno essenzialmente riguardato l’ostetricia di emergenza di base e le cure neonatali.
Aspetto importante del progetto è stato quello di follow up, ovvero di supervisione e di affiancamento nell’attività del personale formato nel periodo successivo al corso, presso i centri di salute e i dispensari, da parte del team del progetto e dei volontari italiani.

Questa attività, che si è conclusa nel 2016, ha avuto l’obiettivo fondamentale di rafforzare le competenze acquisite e di verificare il miglioramento della qualità dei servizi offerti.

Attraverso il follow up nei dispensari e nei centri di salute del territorio si sono inoltre monitorate le principali mancanze tecniche e strutturali dei centri stessi, offrendo assistenza tecnica sull’uso dei farmaci e la gestione della farmacia, la tenuta dei registri ante e post natali, la valutazione dei magazzini. Si è inoltre attuata una ridistribuzione dei farmaci e delle attrezzature tra i centri, con indubbi benefici.

Il progetto è stato condotto da un team di personale locale con la supervisione di medici espatriati e, in ogni sua fase, in collaborazione con le autorità e gli operatori sanitari etiopi di ogni livello.

La Fondazione Maria Bonino ha contribuito al progetto con 19.550 euro.